mercoledì 5 maggio 2010

ARTICOLO "DALL'ACQUA AL FUOCO" DI FRANCESCO M. SCORSONE

Dall'articolo su CnTn del 14 Giugno 2009 di Francesco M. Scorsone:
"...Ho seguito per certi versi questo lavoro di Tiziana perché più volte me ne ha parlato in varie occasioni e nei giorni scorsi quando mi sono recato presso la Chiesa di San Gabriele per vedere questi lavori sono rimasto favorevolmente impressionato sia per la capacità di sintesi dell’artista presente nelle diverse “tavole” sia per la maestosità e maestria di tutti i lavori, alcuni dei quali superano in altezza abbondantemente i quattro metri. Tiziana Viola affronta con il piglio del maestro le tele, aggredendole per sottolineare -attraverso la pittura - la drammaticità degli eventi che hanno dato vita ad una delle religioni che, con l’avvento del cristianesimo, ha predicato la misericordia e, soprattutto, ha reso più inclini al perdono. Più volte abbiamo sentito dal nostro Pastore romano parole invitanti alla tolleranza e alla fratellanza dei popoli, qualunque sia la razza o la religione.Il misticismo, la solidarietà e la disperazione di un popolo che attraversa il mar Rosso in fuga dall’Egitto, offrono allo spettatore, entrando a San Gabriele, un panorama di personaggi che a prima vista sembrano decodificati ma nei quali sono contenuti tutta l’amarezza, la persecuzione, le ingiustizie sociali e culturali presenti nella società contemporanea oggi come allora. Una lunga fila di anime viaggia verso la salvezza (forse la terra promessa). Volti noti sembrano emergere dall’anonimato della folla: Freud, Madre Teresa di Calcutta, Gandhi, Marie Curie. È una società in movimento, variegata, sinonimo di caratterizzazioni diverse, di strutture gerarchiche che spesso determinano sopraffazioni di carattere sociale, politico e ideologico, e l’artista non si sottrae a questo gioco delle parti e in qualche caso scende in campo. La vediamo apparire, sia pure sotto spoglie diverse, in atto di ringraziamento ne La moltiplicazione dei pani e la intravediamo ai piedi di Gesù nell’opera Pane di vita. Ma il dittico che mi affascina e mi sorprende è L’Arca di Noè.
L’artista è riuscita a rendere la drammaticità degli eventi: la furia delle onde che trascinano l’Arca ha un non so ché di apocalittico e, mentre fuori infuria la distruzione annunciata dal Signore, nell’arca si compie, per effetto della sopravvivenza di altri animali e della stessa famiglia di Noè, il sacrificio di alcuni animali i cui effetti avvertiamo attraverso la scolatura rossa, simbolo del sangue sacrificale. Questo mi sembra un passaggio particolarmente toccante e drammatico perché l’artista non ha voluto né, d’altronde, avrebbe potuto dimenticare che l’uomo in quanto tale ha bisogno del nutrimento. Un nutrimento che non è certo quello che l’autrice ha preannunciato per l’opera che realizzerà nell’Abside della stessa chiesa - una personalissima ultima cena - quando il progetto sarà pronto ed approvato.
Le opere realizzate da Tiziana Viola Massa sono visibili tutti i giorni ai due lati della navata centrale negli orari di apertura della Chiesa di San Gabriele Arcangelo di Palermo. Il catalogo della mostra è stato patrocinato dalla Provincia Regionale di Palermo. Testi di Don Cosimo Scordato e di Don Francesco Romano".

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